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Malagò: "Il no a Roma 2024 un suicidio politico e un'offesa allo sport italiano"

20 OTTOBRE
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Il presidente del CONI torna sul no di Virginia Raggi e dei Cinque Stelle all'edizione dei Giochi nella Capitale.

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"Virginia Raggi ha perso queste elezioni amministrative il 20 settembre 2016, il suo è stato un suicidio politico. Rifiutando di riceverci in Campidoglio per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 ha offeso tutto lo sport italiano". Lo ha detto Giovanni Malagò, ospite di "Restart - L'Italia ricomincia da te”, in onda stasera alle 23,30 su Rai2.

Il presidente del CONI a questo proposito torna sul mancato incontro di cinque anni fa con l’ormai ex sindaca di Roma, che peraltro il no ai Giochi del 2024 l’aveva nel suo programma elettorale: ”Per cinque anni, come Raggi può confermare, ho mantenuto un profilo di rispetto istituzionale, è stata la mia sindaca, è anche una signora ed era giusto che avessi rispetto, però sono sempre stato convinto di una cosa: Raggi ha perso queste elezioni amministrative quel settembre di cinque anni fa, perché evitò non solo di incontrare me, ma anche Luca Pancalli e Diana Bianchedi che erano con me nella delegazione. E successe perchè il signor Grillo e Di Battista le impedirono di incontrarci, il meccanico di Di Battista aveva detto che le Olimpiadi a Roma non andavano fatte".

Malagò è convinto che se Raggi non avesse detto no a Roma 2024 i Cinque Stelle non avrebbero perso il 50 per cento a Roma e il 75 per cento a Torino alle amministrative: "Sala a Milano e Zaia in Veneto hanno avuto grandi successi anche perché hanno sposato subito la causa delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 proseguendo il lavoro che era stato iniziato per Roma 2024. E se Raggi non si fosse arresa subito oggi i nostri figli avrebbero avuti molti più posti di lavoro" ha concluso Malagò.

Giovanni Malagò

Getty ImagesGiovanni Malagò

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