TOKYO 2020

Tokyo 2020, si parte con la Cerimonia d'Apertura più blindata della storia

23 LUGLIO
TOKYO 2020

Al via l'edizione numero 32 dei Giochi dell'era moderna: per la prima volta nella storia cerimonia inaugurale a porte chiuse, ammesse appena 1500 persone. L'Italia sfilerà per 18ª: ma le novità non mancheranno.

SPORT TODAY

Tokyo 2020, si parte. Finalmente. Trecentosessantaquattro giorni dopo la Cerimonia d’Apertura “mancata”, i Giochi della XXXII Olimpiade dell'era moderna possono avere inizio. Alle 13 ora italiana, le 20 giapponesi, lo stadio Olimpico sarà teatro del primo atto ufficiale dell’edizione più tormentata di sempre, rinviata di un anno (in prima battuta le gare sarebbero dovute svolgersi tra il 24 agosto e il 9 agosto) a causa della pandemia che, oggi solo poco meno di allora, sta mettendo in ginocchio il mondo intero e condizionando in maniera molto pesante parecchie discipline sportive.

Al via 16 giorni di gare a porte chiuse, con gli atleti costretti a tanti sacrifici (tamponi in serie e soprattutto presenza in bolla, gare a parte) e a una vita che poco avrà a che fare con quella tradizionale di un’Olimpiade, tra l’emozionale e l’onirico con campioni leggendari e giovani esordienti a mescolarsi al Villaggio Olimpico.

A porte chiuse sarà ovviamente anche la Cerimonia d’Apertura, con ingresso consentito a soli 1500 tra giornalisti, membri Cio e personalità politiche. Tempistiche asciugate, dalle cinque ore programmate a poco meno di tre, così come il discorso dell’imperatore Naruhito.

Tanti, inevitabilmente, i richiami all’ultimo anno e mezzo di sofferenza e sacrifici per tutti, atleti in testa, così il lavoro di Marco Balich, firma storica delle cerimonie inaugurali e questa volta supervisore del produttore esecutivo, dovrebbe aprirsi con la scena di un uomo solo, ripiegato su se stesso, per poi alzarsi in piedi e distendersi per simboleggiare il ritorno alla vita, mentre sui maxi schermi si vedranno le immagini degli atleti intenti ad allenarsi da soli durante il lockdown 2020.

Modificato anche il momento più atteso, la sfilata degli atleti delle 204 nazioni presenti, tra le quali, per la prima volta dal 1988 non ci sarà la Corea del Nord, che ha rinunciato per motivi di sicurezza legati alla pandemia, mentre la Russia, sanzionata per doping, parteciperà come ROC (Russian Olympic Committee) e utilizzerà la bandiera del proprio Comitato Olimpico.

Prevista solo una rappresentanza per ciascuna nazione con tempi dilatati tra l’uscita di una delegazione e l’ingresso di quella successiva per rispettare il distanziamento. Non mancano comunque le novità.

Tokyo 2020 è già nella storia anche perché per la prima volta molte nazioni avranno due portabandiera, un uomo e una donna, in rispetto all’invito del Cio verso la parità di genere. Modifica sostanziale anche all’ordine di uscita: ad aprire sarà come tradizione la Grecia, mentre in chiusura, prima del Giappone ospitante, ci saranno Stati Uniti e Francia, sedi rispettivamente delle prossime due edizioni (Los Angeles 2028 e Parigi 2024).

L’Italia uscirà per 18a (l’ordine sarà quello dettato dall’alfabeto giapponese, il kanji), con Jessica Rossi e Elia Viviani come alfieri e sarà rappresentata anche da Paola Egonu, scelta dal Cio su indicazione del Coni tra le vessilliferi della bandiera olimpica.
 

Stadio Olimpico Tokyo

Getty ImagesUno scorcio dello stadio Olimpico di Tokyo

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