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Strade Bianche: van der Poel e Alaphilippe insidiano il trono di Van Aert

6 MARZO
CICLISMO

Il campione del mondo su strada e l’iridato di ciclocross vanno a caccia del titolo conquistato lo scorso agosto dal fuoriclasse belga della Jumbo-Visma.

SPORT TODAY

Tra gli strappi impervi, la polvere e le insidie delle magnifiche crete senesi si annuncia un duello quanto mai atteso e spettacolare fra alcuni dei maggiori interpreti contemporanei delle due ruote. La Strade Bianche 2021 infatti vedrà al via tanti nomi nobili del ciclismo (dal vincitore dell’ultimo Tour de France Tadej Pogacar a Simon Yates, dall’infinito Alejandro Valverde a Romain Bardet) ma soprattutto vedrà andare in scena un’accesissima sfida fra quelli che, al momento, sono i tre indiscussi fari per le prove di un giorno.

Il riferimento non può che essere per Wout Van Aert, Julian Alaphilippe e Mathieu van der Poel. Il primo, autore di un fenomenale 2020 culminato con il doppio argento mondiale, è il vincitore uscente e, come la scorsa stagione, si presenterà al via da Siena senza aver mai corso prima. Sarà dunque interessante vedere se il fuoriclasse belga si sarà preparato adeguatamente per l’appuntamento con la classica italiana e potrà nuovamente contendere il successo ai suoi affamati rivali.

Fra questi, il campione del mondo della Deceuninck-Quick Step (ancora a zero successi nel 2021 ma apparso decisamente in palla nelle prime uscite) e il talento dell’Alpecin-Fenix (già a segno quest’anno su strada) sono i primi ad avere le carte (e soprattutto le gambe) in regola per trionfare in quel di Piazza del Campo.

L’imprevedibilità del contesto gara, tuttavia, fa sì che nella loro lotta per il successo finale possano inserirsi molti altri pericolosi candidati. Rientrano in questa categoria Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech), il duo dell’AG2R Citroen Greg Van Avermaet e Andrea Vendrame, uno che di Toscana se ne intende come Alberto Bettiol (EF Education-Nippo), corridori che hanno già alzato più volte le braccia al cielo nel 2021 come Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Tim Wellens (Lotto-Soudal), gente che su questo tracciato ha dimostrato di saper far bene come Davide Formolo (UAE Team Emirates) e Simon Clarke (Qhubeka-Assos) e compagni di squadra come Zdenek Stybar, Davide Ballerini e Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) pronti a sfruttare la marcatura sul proprio capitano.

A differenza del 2020, tutti questi probabili protagonisti non dovranno affrontare l’afa agostana ma, anche senza questa componente atmosferica, la loro resistenza e la loro esplosività saranno messe a dura prova da un percorso che, seppur senza grandi variazioni rispetto al passato, resta molto esigente.

In particolare, saranno gli ultimi 72 chilometri (dei 184 previsti) a tirar fuori la classe e le doti dei corridori presenti i quali, da quel momento, dovranno passare indenni gli ultimi cinque impegnativi (sugli 11 totali) settori di sterrato prima di giocarsi tutto sull’ultima arcigna rampa di via Santa Caterina che conduce nel centro di Siena. Occhi aperti dunque dal tratto di San Martino in Grania che, assieme a quello immediatamente successivo di Monte Sante Marie, darà il là a 21 chilometri di strade bianche che potrebbero incidere pesantemente sulle dinamiche della gara.

L’Italia non si impone nella manifestazione dal primo (e unico) trionfo del 2013 di Moreno Moser anche se spesso, con più interpreti, ha animato l’evento in più edizioni andando vicina a centrare il bottino pieno. Quest’anno il compito per i rappresentanti azzurri si annuncia molto complicato ma la speranza di far bene, viste e considerate le variabili impazzite che di solito interessano la corsa, non manca.

Wout Van Aert

Getty ImagesWout Van Aert

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