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Green: "Al Campidoglio non erano manifestanti, ma terroristi"

7 GENNAIO
BASKET/NBA

Le parole del cestista dei Golden State Warriors

SPORT TODAY

Come era successo dopo le proteste guidate dal movimento Black Lives Matter, anche in occasione dei fatti di Washington e dell'assalto a Capitol Hill diversi sono stati gli interventi dell'NBA e dei suoi protagonisti.

Tra i più "duri" quello di Draymond Green che ha parlato al termine della gara tra Clippers-Warriors. Quello che ha suscitato polemiche e domande tra l'opinione pubblica e non solo è stato il diverso comportamento adottato dalla polizia rea invece di aver usato subito la violenza durante le proteste dopo la morte di George Floyd.

“La reazione è stata proprio diversa - ha spiegato -  è per questo motivo che questa gente è riuscita a irrompere negli uffici del Campidoglio e fare tutto quello che volevano come se fossero sul divano di casa propria. Il fatto è che irrompere in un edificio, distruggere finestre, portarsi dietro i leggii e tutto ciò che hanno fatto, tutto questo non è una protesta, è un attacco terroristico. Quindi finiamola di descrivere questa gente nello stesso modo in cui descriviamo chi marcia ed esclama ‘vogliamo pace e giustizia’. Non definiamoli con gli stessi termini, è irrispettoso e vergognoso. Anche solo il fatto di definirli manifestanti è una vergogna. Sono fot***i terroristi, non manifestanti.”

Parole durissime, in cui emerge la rabbia per le differenze di trattamento razziale, che ancora una volta condizionano la società americana.

 

Draymond Green

Getty ImagesDraymond Green

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