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È dei Memphis Grizzlies l’ultimo posto nella griglia playoff della NBA. Il primo torneo play-in a otto squadre nella storia del campionato statunitense si è infatti concluso con la prima vittoria esterna nelle sei gare in programma. A soccombere sono stati i Golden State Warriors, sconfitta 117-112 dopo un tempo supplementare. Match spettacolare e incertissimo fino alla fine giocato di fronte agli oltre 6000 spettatori del Chase Center.
Per Golden State la delusione è cocente perché pur essendo stata sotto per quasi tutta la partita, la squadra di era riuscita a recuperare 9 punti negli ultimi tre minuti dei regolamentari, per poi sprecare il tiro della vittoria con Draymond Green, portarsi in vantaggio in avvio di supplementare grazie a Steph Curry prima e a Jordan Poole poi.
Ai campioni NBA 2015, 2017 e 2018 non è però bastato neppure traovarsi avanti a 1’50” dalla fine, perché Memphis ha risalito la china spuntandola grazie alle triple di Grayson Allen e Xavier Tilmann.
Di Ja Morant i liberi decisivi che hanno garantito ai giocatori di coach Jenkins la possibilità di sfidare gli Utah Jazz negli ottavi playoff. Memphis diventa così la squadra più giovane a raggiungere i playoff dai tempi di Oklahoma City nel 2010.
Amara conclusione della stagione invece per Golden State e soprattutto per Steph Curry, la cui prestazione è stata ancora una volta maiuscola: 39 punti con 13/28 al tiro, 4 rimbalzi e 5 assist. Gli Warriors sono sempre stati avanti nel punteggio durante i 47 minuti e 23 secondi in cui è rimasto in campo Curry.
Notevole, nonostante l’errore finale, anche la prova di Draymond Green, alla 31ª tripla doppia in carriera: 11 punti, 16 rimbalzi e 10 assist. Non è bastato di fronte a Ja Morant, trascinatore di Memphis con 35 punti.
Getty ImagesAbbraccio tra Steph Curry e Ja Morant