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Jannik Sinner è uno dei giovani azzurri che rappresenta il futuro dello sport italiano e del tennis. In meno di due anni è stato protagonista di una vera e propria scalata del ranking mondiale che l'ha portato oggi a essere nella top 40.
L'italiano si è raccontato in una lunga intervista con l'Equipe: "Per me il passaggio dalla cinquecentesima alla cinquantesima posizione è stato molto rapido, così come quello dai Futures ai tornei ATP - spiega l'azzurro come riporta UbiTennis - Non ho giocato a livello juniores, ho preferito misurarmi contro giocatori adulti nei Futures. Non ho nemmeno giocato molti Challenger, credo 10 o 12, prima di passare al tour principale. Devo lavorare, perdere delle partite, capire perché ho perso e giocare il più possibile per migliorare. Quando avrò fatto 200 partite ATP inizierò a conoscermi meglio. E poi non è detto che continui così, potrei rallentare o anche peggiorare qualora mi facessi male. Ma so quello che faccio e che senso abbia la mia vita, il tennis è la cosa più importante per me"
L'italiano spiega anche come nel suo percorso, visto l'età e la poca importanza sia importante anche perdere e vivere sulla propria pelle delle sconfitte anche importanti.
Per vincere dei grandi tornei, bisogna perdere delle grandi partite, è una cosa che fa male ma fa crescere, come successo all’Australian Open con Shapovalov. Ne ho parlato tanto con il mio team: vogliamo vincere, ma quando si è giovani è importante anche perdere. Non voglio mettermi fretta, sono diventato professionista a 18 e voglio giocare fino a 38!
Poi non manca un commento sull'esperienza fatta in Australia, dove si è allenato con Nadal: "è stata la cosa migliore che potesse capitarmi a 19 anni, non solo come evento importante per la mia carriera ma anche come esperienza di vita. Non me lo scorderò mai”.
Getty ImagesSinner, tennista italiano