MOTORI/FORMULA 1

Di tutto ma non la Ferrari

25 MARZO
MOTORI/FORMULA-1

Ultimi giorni prima del via in F1.

GUIDO BAGATTA

Manca oramai davvero poco all’inizio della Formula Uno, che torna in pista, dopo un campionato 2020 compresso, difficile, per certi versi inguardabile. A parte il primo Gp, il dominio di Hamilton è stata l’unica cosa che è andata come si poteva prevedere prima della pandemia. Tutto il resto ha avuto un valore relativo.

Adesso si ricomincia a correre dopo una pausa più corta ed "elaborata" del solito nella quale le squadre hanno potuto lavorare (poco) su delle macchine che fra qualche mese saranno letteralmente buttate nel cassonetto del riciclo. In pochi hanno voluto (e potuto) spendere dei soldi su un progetto che verrà archiviato e cambiato con l’applicazione del nuovo regolamento, così, per assurdo, i team che non hanno un proprio motore, ma che si affidano a propulsori "esterni" sembrerebbero quelli destinati a migliorare di più. La Mercedes è infatti alle prese con una serie di problemi che, prima dell’ultima (ed unica) sessione di prove, nessuno poteva prevedere che accadessero.

Su (purtroppo) altri livelli, la Ferrari sembra continuare la sua caduta libera verso un fondo che non si riesce ancora a vedere. Prigionieri di mille dettagli sbagliati, quelli di Maranello sono destinati a passare un anno davvero problematico con molti di loro che potrebbero poi non esserci, quando la stagione 2022 vedrà la luce.

Alto (Mercedes) basso (Ferrari) e medio (Alpine Renault) che continua a combattere con degli improbabili fantasmi che non sono spariti col cambio di nome e di colore di quella che resta comunque l’imbarazzante Renault delle ultime stagioni: le tre squadre che corrono con i propri propulsori hanno tutti problemi urgenti da risolvere.

Discorso differente invece per tre altre scuderie che usano motori altrui, ma che sembrano aver lavorato molto bene su tutto il resto.

La prima è ovviamente la Red Bull, che in Bahrein ha fatto capire un pò a tutti (e fra questi Toto Wolff, il team principal Mercedes) che potrebbero essere tornati i tempi d’oro dell’era Vettel, oramai dimenticati. Verstappen sembra maturato (a suo modo) e pronto per andare fino in fondo, la squadra ci crede, come anche Sergio Perez che, come unico problema, potrebbe avere quello di diventare troppo ingombrante per l’olandese.

Occhi puntati anche sulla Aston Martin, che, come l’hanno scorso per la Racing Point, è anche questa volta una quasi replica della Mercedes, e non solo nel motore. La squadra è migliorata e può contare sulla (tanta) voglia di rivincita di Vettel, che farà di tutto per stare almeno davanti alla Ferrari. Ovviamente per la Aston Martin non si parla di primi posti per il titolo costruttori, ma questo non vuol dire che qualche podio, e magari qualcosina di più succoso, non possa arrivare per gasare ancora di più le ambizioni del miliardario Lawrence Stroll.

Focus infine sulla McLaren, vecchia conoscenza per gli appassionati che, dopo anni di buio totale, già dall’anno scorso ha cominciato a farsi rivedere anche sul podio. La macchina sembra essere ulteriormente migliorata e l’arrivo di Daniel Ricciardo non potrà che dargli un ulteriore boost. Vicino a lui un Lando Norris del quale si parla ingiustamente poco ma che, tra i giovani, a livello di talento puro, potrebbe essere meglio di Leclerc, Sainz e Schumacher.

La pista e la fortuna, ci diranno poi se le cose stanno veramente così: certo che finire un articolo sulla Formula Uno, senza aver parlato della Ferrari e dei suoi derivati (intesi come le squadre che monteranno i suoi motori) semplicemente perchè nessuno la considera in un qualsiasi straccio di pronostico, fa un certo effetto. 

Ma il mondo sta cambiando, velocemente, mentre a Maranello sono fermi da anni.

GUIDO BAGATTA
Mattia Binotto e Charles Leclerc

Getty ImagesMattia Binotto e Charles Leclerc

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