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Mentre i tifosi del Livorno vivono con angoscia l'attesa del versamento da parte della nuova proprietà della fidejussione che dovrebbe scongiurare il fallimento, a prendere la parola sul tema è stato il sindaco Luca Salvetti, che non ha potuto nascondere la propria preoccupazione, ma dal quale sono arrivate parole chiare durante un'intervista rilasciata a 'Uban Livorno':
"Tutti noi abbiamo adesso un bene primario da salvaguardare: una squadra che deve poter andare in campo, giocare con in dosso la maglia amaranto e onorare un torneo. Tutto il resto viene dopo. Questo non lo dice il sottoscritto ma lo dicono migliaia di tifosi che in queste ore hanno manifestato il loro disappunto e le loro paure di fronte a voci, interviste e dichiarazione di vario genere. Questo elemento deve essere chiaro a tutti, alla famiglia Spinelli a Navarra e a Cerea Banca che rappresenta gli altri soci. Le varie posizioni, le ripicche, i malumori, il muro contro muro e le partite di poker che hanno tenuto banco in queste giornate estenuanti non sono più sopportabili, e non sono più accettabili le ore vissute tra fideiussioni non sottoscritte, giocatori da mettere sotto contratto, rischi di penalizzazioni, vendite e passaggi di quote a nuovi soggetti".
"Tutti si devono convincere che adesso c’è un gruppo di giocatori da far viaggiare verso Olbia e da far scendere in campo per non rischiare l’esclusione del campionato - la conclusione - La resa dei conti dovrà avvenire dopo. E sarà una resa dei conti dove tutti devono ben comprendere che chi fa del male alla squadra e ad una compagine dalla storia ultracentenaria non potrà più avere alcun appoggio della città, che con la sua formazione potrà anche scendere nei bassifondi del calcio italiano ma ha, e avrà sempre, una dignità che non può essere calpestata”.
Getty ImagesTifosi Livorno