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Un Diavolo in affanno

27 APRILE
CALCIO/SERIE A

Si complica la volata per la Champions League.

GUIDO BAGATTA

Dopo il secco 3 a 0 subito con la Lazio, un po’ tutti si domandano che cosa stia succedendo al Milan. Della squadra che, contro ogni possibile previsione, si era trovata in testa al campionato ad autunno inoltrato è rimasto davvero poco, non tanto nei singoli, ma nello spirito di gruppo che Pioli era riuscito a costruire. Proprio quello spirito, aveva colmato le evidenti differenze tecniche dei rossoneri che, rispetto alle dirette concorrenti, hanno avuto, sin dall’inizio.

Adesso tutto questo sembra svanito nel nulla, o quasi, visto che ad oggi il Milan sarebbe fuori dalla Champions anche se, in classifica, risulta essere a pari punti con Napoli e Juventus. Alla fine del torneo mancano 5 giornate ed i rossoneri hanno un percorso non semplice, perché, oltre a Juventus ed Atalanta, quindi due scontri diretti per un posto in paradiso, le altre tre partite sono tutte con squadre che stanno lottando con i denti per tenersi stretta la serie A. Benevento, Torino e Cagliari che, sulla carta possono sembrare incontri più semplici da portare a casa, alla fine invece, credo saranno molto più complicati del previsto. Per ognuna di loro, sprofondare tra i cadetti sarebbe infatti una “epic failure” che verrebbe ricordata per lungo tempo. Per il Benevento un insuccesso vero, dopo un girone d’andata brillante, iniziato con la vittoria sulla Juve e tanti sogni da poter realizzare che avevano fatto illudere molta gente. Per il Cagliari una rimonta fallita, dopo gli ultimi, sorprendenti risultati ed una formazione assemblata che a settembre, non sembrava decisamente da serie B. Per il Toro, la sconfitta di un “brand” storico, con una proprietà unica e potente che dovrebbe fare la differenza e che invece, dalla partenza di Petrachi due anni fa, ha faticato sul mercato, con i risultati che adesso sono davanti agli occhi di tutti.

Quindi, attenzione, perché il Milan, soprattutto se è quello visto all’Olimpico, dovrà veramente fare i miracoli per arrivare nelle prime quattro, addolcendo con questo traguardo, un bilancio che non sarà drammatico come quello di Inter e Juve, ma che non lascia per nulla tranquilli.

Tornando all’inceppamento della macchina di Pioli, è ovvio che gli ultimi mesi di Ibra hanno influito eccome su quanto sta succedendo. Lo svedese, da dopo il Covid non è stato più lui, salvo qualche sprazzo nelle poche partite che ha giocato tra un infortunio e l’altro. Le polemiche sulla sua inutile (salvo che per le sue casse) partecipazione a Sanremo hanno aumentato poi il carico sulle sue spalle e su quelle dei suoi compagni, facendo venir meno il perno attorno al quale si era sviluppato l’inizio a sorpresa del diavolo. I suoi sostituiti, chiamati a farsi vedere senza un appoggio come lui nei dintorni, hanno fallito, uno dopo l’altro. I motivi sono diversi per ciascuno di loro,  ma se per un Mandzukic che è arrivato a Milanello con troppi acciacchi per pensarlo decisivo (e c’è da chiedersi se le sue condizioni fisiche siano state valutate bene prima della firma…), un Diaz ancora troppo acerbo e talvolta spaesato e un Rebic che è stato sicuramente più sfortunato del dovuto, c’è anche un Leao che con le sue prestazioni sbiadite non ha fatto altro che solidificare le teorie sul suo valore ma soprattutto su quale sia il suo vero ruolo in campo (che non è sicuramente quello di prima punta).

Questa è la fotografia dello “status quo” milanista, che dovrebbe tener conto anche di come stiano giocando dei due “aggiunti” all’attacco come Hernandez e Calhanoglu, troppo altalenanti per una squadra che cerca solo certezze. Una fotografia che purtroppo il Milan si poterà nel rush finale, dove troverà un Napoli più in palla che mai ed una Juve che, per non buttare letteralmente via un anno intero, tra polemiche dentro e fuori dal campo e risultati inadeguati, farà di tutto per agganciare il minimo risultato possibile.

Se avete il diavolo in corpo, allacciate le cinture, vi serviranno.

GUIDO BAGATTA
Stefano Pioli

Getty ImagesStefano Pioli

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