CALCIO/NAZIONALE

Favola Raspadori: convocazione a Euro 2020 e debutto in azzurro

5 GIUGNO
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Il baby attaccante del Sassuolo si gode la sua prima volta in azzurro. Sullo scambio di maglia con Dybala: "Un gesto che mi ricorderò per sempre".

SPORT TODAY

Pronosticare che si tratti del momento più felice della sua giovanissima carriera sembrerebbe un esercizio abbastanza semplice. Quello che è certo è che Giacomo Raspadori sta vivendo un vero e proprio sogno ad occhi aperti. 

Nella notte di martedì 1 giugno il suo nome è apparso nella lista dei 26 calciatori azzurri che prenderanno parte alla spedizione di Euro 2020. Una convocazione forse inaspettata per il classe 2000 attaccante del Sassuolo, divenuto a tutti gli effetti la vera novità del gruppo azzurro. 

Come se non bastasse, nella serata di ieri allo Stadio Renato Dall'Ara è arrivata la proverbiale ciliegina sulla torta: l'esordio in maglia azzurra nei minuti finali di Italia-Repubblica Ceca.

Ai microfoni di 'Rai Sport' il prodotto del vivaio neroverde ha manifestato tutta la sua gioia a pochi giorni dall'esordio della Nazionale allenata da Roberto Mancini, impegnata venerdì prossimo a Roma contro la Turchia: "Dormire è stato difficile, sicuramente è stata un’emozione grande, fortissima perché soprattutto ho esordito nella mia città, alla presenza della mia famiglia che per fortuna era lì a vedermi. E' stata veramente una cosa incredibile”.

Una serata emozionante che fa il paio con quella vissuta a Reggio Emilia il 12 maggio, quando il suo Sassuolo ha ospitato la Juventus. Al fischio finale del match terminato 3-1 in favore dei bianconeri, l'autore del goal Raspadori è stato protagonista di uno scambio di maglia con l'altro marcatore di serata Paulo Dybala: “Era una delle prime volte che andavo con la prima squadra, sono un ragazzo riservato ma quando sono sul campo mi lascio andare. Mi trovavo sul campo con Dybala e mi sono detto: “Non posso non chiedergli la maglia”, perché l’ho sempre ammirato. Mi sono avvicinato e lui è stato gentilissimo, e la cosa che più mi ha colpito è che se non gli avessi lasciato la maglia, che lui stesso mi ha chiesto, probabilmente non sapeva neanche chi fossi. È un gesto che mi ricorderò per sempre”.  

Giacomo Raspadori Italy

Getty ImagesGiacomo Raspadori Italy

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