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E la favorita è il Milan! Ma la Juventus...

10 AGOSTO
CALCIO

Al via il campionato più livellato dal 2000, e se la Juventus chiude per Depay e Paredes diventa la favorita. Inter sul podio, la quarta arriva dal mercato-

TANCREDI PALMERI

Sul fregio smaltato dei miei pronostici stagionali sbrilluccica più degli altri la targhetta dedicata alla mia favorita per lo scudetto: in 22 anni, dal 2000, solo 2 volte ho sbagliato il pronostico. Successe nel 2015, quando pensai che la Roma di Garcia scalzasse la Juve del nuovo arrivato Allegri; e di nuovo per colpa di Allegri l’anno scorso, quando ho pronosticato potesse tornare campione, e invece il Milan (che però nessuno si aspettava).

E posso dire con molta sincerità che forse quest’anno, al pari dell’anno scorso, è stata la volta in cui mi è risultato più difficile scegliere un favorito. Non solo le tante variabili, non solo la mancanza di valori assoluti immarcescibili, come certi giocatori o allenatori sempre affidabili e che sono ormai scomparsi, ma anche il sommovimento di forze nuove dal basso. E ammetterete che per tanti anni in Serie A non è mai stato facile intromettersi nella lotta scudetto.

Come sempre, mi riservo il diritto di cambiare pronostico al 1 settembre, a chiusura mercato. Per quanto in tanti anni mi sia capitato di farlo solo per quello del 2011, quando il Milan chiuse con i colpi Ibrahimovic, Robinho etc. Ma ecco effettivamente un’altra variabile che rende questo in partenza forse il campionato più livellato degli ultimi due decenni: la partenza così anticipata, con 20 giorni di mercato davanti, ma ancora di più la strutturale mancanza di denaro che porta al 9 agosto ancora le big a dover mettere a segno colpi importanti, o a rischiare cessioni dolorose.

L’anno scorso come detto sbagliai, ma su una cosa ebbi ragione: dissi che dopo anni avremmo finalmente avuto una lotta fino all’ultimo che probabilmente avrebbe coinvolto almeno tre squadre, e che le differenze comunque tra le prime quattro sarebbero state minime e estremamente volubili a variazioni come acquisti o infortuni importante in corso d’opera (vedi Chiesa).

Quest’anno vedo identica situazione che coinvolge quattro squadre: in ordine alfabetico Inter, Juventus, Milan, Roma.

Ma la favorita seppur di poco è il Milan: farà il girone d’andata sulle ali dell’entusiasmo di chi ha appena vinto; ha autostima esponenziale e un gruppo giovane che non conosce ancora limiti; di nuovo non ha pressione; proprio per questo giocherà molto meglio dell’anno scorso, quando vinse per testa e spirito ma non per qualità; e infine, ha aggiunto poco (De Ketelaere) e perso poco (Kessié), ma quel poco aggiunto se mantiene il 75% delle aspettative, sarà esplosivo.

In questo campionato livellatissimo, la variabile impazzita è la Juventus: strano a dirsi, perché da sempre i bianconeri sono l’asset sicuro. Ma ha giocato troppo male l’anno scorso per poterci credere a occhi chiusi. Tuttavia la rosa ha scelte e picchi di qualità che le altre non si possono permettere.

E soprattutto, per la Juve il mercato è tutt’altro che finito. Contando Kostic dentro e Rabiot fuori, probabilmente al momento sarebbe da terzo posto. Ma è probabile l’arrivo di Paredes e Depay: e a quel punto, se il Milan non riesce ad aggiungere altre scelte, la Juve scalerebbe a grado di favorita, e insomma Allegri non potrebbe davvero proprio più lamentarsi perché avrebbe la macchina più performante sulla carta, e starebbe a lui portarla al traguardo.

E l’Inter? Vicina ma dietro al Milan, sperando che la Juve non si rinforzi troppo, ma in verità pregando solo di rimanere così com’è, magari aggiungendo un usato sicuro in difesa. Inutile nascondersi: se restano Skriniar e Dumfries è un’Inter non favorita ma competitiva per lo scudetto; se anche solo uno dei due parte, l’Inter è da piedi del podio. Ha in dote il gioco migliore della passata stagione e una rosa rodata, ma quello stesso gioco è molto dispendioso e non specula sul contropiede, dunque più rischioso e necessita l’esecuzione senza sbavature.

E poi la fidanzata dell’estate: la Roma ha molto di più da proporre di tutte le altre dal quarto posto in giù. Per allenatore, atmosfera, mancanza della Champions rispetto alle altre, avvio a fari spenti. Ma non giriamoci intorno, la Roma ha fatto un mercato sontuoso a cui può aggiungere Belotti. Significa che ha sufficiente qualità per essere competitiva per lo scudetto senza però essere obbligata a esserlo: la migliore condizione.

Rimane fuori il Napoli, e secondo me al momento è anche inferiore alla Lazio. Vero, l’anno scorso ciccai clamorosamente il pronostico su Spalletti (uno che tiene sempre lo standard alto), dandolo sesto. Allo stesso tempo credo che se arrivassero Simeone, Navas, Raspadori e un buon interno, il Napoli sarebbe alla pari della Roma e immediatamente dietro l’Inter, e insomma avremmo davvero cinque squadre da Champions per quattro posti.

La Lazio rimane un complesso solido da quinto posto, che forse per una volta deve provare seriamente a vincere l’Europa League, mentre Atalanta e Sassuolo hanno forse rose ben più ampie della Fiorentina ma non lo stesso entusiasmo, e allora occhio perché rischiano di bruciare il vantaggio.

Per la prima volta da qualche anno a questa parte c’è una neopromossa che sembra sicura di non retrocedere: l’obiettivo decimo posto per il Monza forse è troppo ambizioso, ma il dodicesimo perché no… Mentre Lecce e Cremonese sperano che ancora una volta i loro rabdomanti Corvino e Braida abbiano trovato l’acqua sotto terra, altrimenti il gap tecnico rischia di essere importante. La terza al momento è la Salernitana, ma minaccia tempesta negli ultimi giorni di mercato, e allora attenzione perché lì in fondo un paio di colpi possono cambiare la vita e rischiare di far rompere l’osso del collo alla Sampdoria.

Ma tanto per quello c’è tempo: la risposta che conta per ora è chi è il favorito per lo scudetto, e io al 9 agosto dico Milan.

TANCREDI PALMERI
Stefano Pioli

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