CALCIO/CHAMPIONS LEAGUE

Napoli, un tiro e un gol: Osimhen batte anche la stanchezza

22 FEBBRAIO
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Nigeriano subito decisivo al suo rientro in campo: da lui passano le speranze di svolta, poi sarà addio senza rancore

SPORT TODAY

Un tiro, un gol. Qualità che hanno solo i giocatori diversi, quelli che spostano per davvero. Fino a quel momento non era stata certamente la partita di Victor Osimhen, tristemente destinato al cambio con Simeone e Raspadori caldi a bordocampo per prendere il suo posto. Ma il centravanti rifiuta fino all’ultimo istante possibile l’idea di non lasciare il segno e così, all’unica vera occasione generata da un recupero di Anguissa, il bomber della provvidenza l’ha messa dentro dimenticando fatiche di Coppa d’Africa e tensioni varie ed eventuali. Grazie al suo 9 il Napoli è ancora vivo e l’1-1 maturato contro il Barcellona se non altro regala ai campioni d’Italia in carica un’altra opportunità per riabilitare una stagione in cui finora tutto ciò che poteva andare storto è andato storto.

Si conosce già il destino di Victor: il suo percorso prenderà una svolta lontana dalla Campania, direzione Premier League o forse Francia, all’ombra della Torre Eiffel. E la schiettezza con cui il nigeriano lo ha ammesso è lo specchio di una situazione che doveva per necessità essere chiara a tutti: rinnovo, cessione mostre, stretta di mano e tutti contenti. Prima, però, c’è una stagione da riabilitare attraverso i gol, suo mestiere da una vita. E poi una squadra da ricostruire, una rivoluzione da attuare anche e soprattutto attraverso i tantissimi soldi che la sua cessione porterà in dote. Nessun rancore, solo assoluta consapevolezza. Osimhen era mancato proprio a tutti, dai tifosi alla squadra. E sarebbe mancato anche a Calzona, che invece grazie a lui ha potuto vivere un esordio quantomeno positivo. Da qui a giungo la missione sarà una sola: il gol. Poi, un abbraccio e ognuno per la sua strada.

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Getty Imagesvictor osimhen

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