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Domina la Premier League, ovunque

6 MAGGIO
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

I club inglesi sono l'eccellenza del calcio europeo.

GUIDO BAGATTA

Superlega o non Superlega, il calcio inglese, anche quest’anno ha dominato più che mai la scena internazionale. In attesa di capire se anche la tanto (a ragione) vituperata Europa League, avrà una finale tutta d’oltremanica, ci troviamo davanti una realtà, quella della Premier, che sempre di più, non può davvero essere paragonata a nessun altro campionato in Europa.

Per non farci mancare nulla, il pallone inglese, ci ha ora consegnato un City-Chelsea, finale inedita di Champions, colma di significato per entrambe le squadre che la giocheranno. Per Pep Guardiola, è arrivata finalmente la possibilità di dire al mondo che, il miglior allenatore del momento, è lui, punto e basta. Forse in molti, questa cosa la sanno già, ma l’unico modo per convalidarla è vincere la coppa più prestigiosa per club, col City. In questi anni la “seconda” squadra di Manchester ha spesso dominato in patria, dando parecchie piste agli avversari più duri, soprattutto da quando c’è il catalano in panchina, fallendo però sempre l’aggancio con la Champions. Di titoli “casalinghi”, i biancoazzurri, ne hanno vinti quattro (il primo, ricordiamolo, con Roberto Mancini) ribaltando il piano delle forze di Manchester, dove, sino al 2010 erano stati solo e sempre i cugini poveri dello United a mostrare il petto (ed i trofei) al mondo. Quest’anno poi, Guardiola ha fatto anche di più del solito (vedi distacco dalla seconda in classifica e coppa di lega già vinta) ma per entrare veramente nella leggenda, adesso “deve” per forza portarsi a casa la “Coppa con le grandi orecchie”.

Molti sanno che, in questi anni il City è stata la squadra che, con il PSG, ha speso di più, facendo quasi saltare il banco della UEFA, ed è anche per questo che il termine “d’obbligo”, per Pep ed i suoi, ci deve stare. Ma in tutti gli sport di squadra, come nel calcio, non si gioca contro il tempo o contro sé stessi, ma con un avversario davanti. Ed in questa stagione così strana e diversa, qualcuno o qualcosa ha voluto che per il City, questo avversario fosse il più improbabile del lotto delle più blasonate squadre della Premier, il Chelsea. Quel Chelsea che per primo nella storia, ha avuto una proprietà straniera (che rimane, solidamente la stessa da 18 anni), quel Chelsea che la Coppa l’ha già vinta, nell’oramai lontano 2012, ma anche quel Chelsea che, negli ultimi anni, si era ritrovato sempre più spesso nella bufera, tra allenatori sbagliati (ultimo, il caso di Lampard) acquisti fuori posto e cessioni curiose. Ma, nonostante tutto questo i Blues, con quasi sempre i pronostici dei bookmakers contro di loro, sono arrivati all’atto conclusivo nella maniera più fascinosa possibile, rimandando a casa il Real, le cui azioni, dopo la pausa invernale, avevano cominciato a riprendere quota in maniera vertiginosa.

Il Chelsea 2021 è guidato dal tedesco Tuchel, uno che, un po’ come è accaduto a Mourinho in questi giorni, sembrava definitivamente bocciato dal grande calcio, dopo la cacciata dal PSG e che invece, un mese dopo, ha ritrovato una panchina importantissima quasi per caso. I Blues avevano bisogno di lui e lui di loro e così adesso il club di Stamford Bridge si ritrova quarto in campionato (dopo essere stato a lungo fuori dalla zona Champions) ed in finale ad Istanbul contro un City che, guarda caso, ha recentemente battuto (anche qui contro ogni pronostico) in semifinale di FA Cup. Non male, anche per uno come il suo proprietario Abramovich che in molti davano come disinnamorato della squadra e pronto a venderla di fronte ad una valida offerta.

Ah, dimenticavo, se volete un’anteprima della finale di Champions, sabato a Manchester, c’è City-Chelsea di campionato. Non male.

GUIDO BAGATTA
Timo Werner

Getty ImagesTimo Werner

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