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Dalla telefonata di MJ alla gara del tiro da 3: Belinelli rivive i suoi migliori momenti in NBA

27 SETTEMBRE
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La guardia della Virtus Bologna è tornata sui frangenti più emozionanti della sua carriera oltreoceano in occasione della presentazione del noto videogioco NBA 2K22.

SPORT TODAY

L’esordio con i Warriors e gli anni a San Francisco, la telefonata di Michael Jordan, il rapporto con Popovich, la vittoria nel Three Point Contest.

Sono tanti i momenti vissuti in NBA rimasti nel cuore di Marco Belinelli, guardia della Virtus Bologna che oggi è intervenuto durante la presentazione del videogram NBA2K22 rievocando alcuni dei suoi più dolci ricordi americani.

“A Jordan ho stretto la mano e ci siamo parlati al telefono. È successo durante l’estate in cui sono stato scambiato da New Orleans a Charlotte” ha iniziato a raccontare il nativo di San Giovanni in Persiceto.

“Mi ricordo ancora il momento: ero con la Nazionale a Bologna per fare il training camp e ad un certo punto ho ricevuto la chiamata del General Manager degli Hornets che mi dice: “Siamo contentissimi, ti volevamo come giocatore”. Poi ad un certo punto mi fa: “C’è una persona che ti vuole salutare”. E questo era Michael Jordan. Mi ha risposto: “Hi, I am MJ, nice to meet you. I am very happy that…” Avevo il cuore in gola, non riuscivo a parlare. Sono emozioni forti”.

Tutto però ha avuto nel 2007 quando l’azzurro ha lasciato Bologna per approdare a San Francisco e vestire la maglia di Golden State.

“Sicuramente a San Francisco ho lasciato il cuore. Gli Warriors sono quelli che mi hanno scelto nel 2007. Ho passato due anni a San Francisco: come città è stupenda. Ho tantissimi ricordi positivi. L’altra città invece è Chicago, per Michael Jordan e per Toni Kukoc che ho avuto modo di conoscere mentre ero lì”.

Kukoc e Jordan non sono però le uniche figure di spicco conosciute da Belinelli nei suoi anni negli States.

Popovich era come un papà per me. Un leader da seguire. Ti sgridava spesso ma perché gli importava di te, anche fuori dal campo. Con lui tutt’ora ho un grandissimo rapporto. Ha molta passione per il cibo e per i vini: quando andava nei ristoranti in giro per San Antonio e io gli dicevo che un ristorante – che per lui era buono – non era di livello, se la prendeva anche sul personale”

Alla corte di Popovich, a San Antonio, Belinelli ha scritto pagine indelebili della sua storia vincendo l’anello di campione NBA e la gara del tiro da 3 punti all’All-Star Weekend.

“Ricordo che alla gara da 3 punti nessuno tifava per me, allo stadio. Ero contro Beal, Curry e Kevin Love. Tutti giocatori americani tifati da americani che erano lì. Io invece ero lo straniero, il giocatore italiano che in teoria avrebbe dovuto perdere. Quindi, sentivo che c’era questo tipo di sentimento nei miei confronti. Secondo me ci sono rimasti un po’ male” ha concluso orgoglioso il classe 1986.

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