ALTRI SPORT/MMA

Alessio Di Chirico "The Underdog": un round spettacolare

18 GENNAIO
ALTRI-SPORT/MMA

Il "Manzo" sconfigge Buckley

SPORT TODAY

Sabato 16 gennaio alle 21:30 si è tenuto il match di cui avevamo recentemente parlato, tra Alessio Di Chirico e Joaquin Buckley. I pronostici davano Alessio per spacciato.

Dire che fosse sottostimato non è poco, di più.

Mettici il territorio straniero; un pubblico quasi assente e di quello che c’era in pochi erano lì per lui; un Bruce Buffer che annuncia il rivale, Joaquin Buckley, con molto più entusiasmo; il pregiudizio dell’opinione pubblica e della stampa, sulla qualità dell’allenarsi in Italia e sulla sua scelta; l’intimorimento dato dalla tendenza ai KO di Buckley, protagonista di un kick scenografico nel 2020.

E invece, il Manzo, “the underdog” (sottovalutato, ndr), a 2’48” dalla fine del primo round, stende a terra con un middle kick in testa Buckley, mentre quest’ultimo si stava abbassando pronto ad accorciare le distanze. Una volta a terra, Alessio lo ha finalizzato con dei pugni in faccia. Intervengono gli arbitri per verificare le condizioni di Joaquin.

 

No, a quel punto Alessio non esulta. È incredulo. Rimane a terra in ginocchio, mani sul volto, quasi in lacrime, mentre cerca di realizzare.

Qualcuno gli urla “sei un fuoriclasse!! Sei un fuoriclasse!!”

Poi si alza e abbraccia il suo team, il viso ancora shockato, forse più dell’avversario, che a mala pena si regge in piedi.

Jon Anik si avvicina ad Alessio per l’intervista di fine match, ma il Manzo colpisce ancora, questa volta con le parole: “Sono contento che mi intervisti, ma ho ripromesso a me stesso, dopo aver combattuto tre volte e non essere mai stato intervistato, che non l’avrei fatto stavolta se avessi vinto. Non mi piace che voi intervistiate solo il vincitore. Non è corretto. Questo sport è fatto di 2 persone. Sempre.” Il pubblico esulta. Come promesso se ne va, ringraziando tutti. Alessio, tra un respiro di affanno e l’altro, è calmo mentre dice queste parole pungenti e provocatorie. Ormai sappiamo che questo contraddistingua il suo carattere. Non a caso il suo idolo è Georges Saint-Pierre, per quelle qualità ormai rare di “atleta perfetto”, “persona perfetta”, mai sopra le righe, come lo definisce Alessio.

E Jon Anik non può fare altro che annuire, con un bieco sorriso.

 

Grandissimo Alessio, oggi (13-5)! Hai dimostrato quanto siano effimeri i pregiudizi. Sia quelli legati a chi mostra e come mostra il carattere, sia quelli legati al livello della preparazione in Italia. Italia che quest’anno ha stupito già due volte, prima con Marvin, poi con te, con cui per davvero ha dimostrato tanto.

Non solo hai vinto tu, ha vinto anche l’Italia guerriera!

alessio di chirico

getty imagesgetty images

NOTIZIE CORRELATE