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Tortu: "Tokyo? Punto la finale, voglio diventare il re dei bianchi"

13 APRILE
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L'italiano più veloce della storia ha un sogno: "Il mio prossimo obiettivo è fare 9”92 per eguagliare Christophe Lemaitre".

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Intervistato da Rivista Undici, Filippo Tortu ha svelato gli obiettivi per Tokyo. Giochi che saranno ricordati anche per il Covid: "Le Olimpiadi sono il sogno che ho sempre avuto, quello che mi ha sempre affascinato di più non solo nello sport ma un po’ nella vita. Sicuramente quelle di Tokyo saranno Olimpiadi particolari, perché sarà il primo grande evento mondiale dopo la pandemia. Secondo me segneranno una rinascita culturale, sociale, sportiva".

L'italiano più veloce di sempre non si pone limiti: "L’obiettivo è arrivare in finale. Poi una volta raggiunto me ne porrò un altro, se potrò pormene un altro, per la finale. Io quando gareggio lo faccio per raggiungere i miei obiettivi, per cercare di fare sempre qualcosa in più di quello che potrei o comunque che mi aspetto di poter fare. Adesso naturalmente vado, più che con il record italiano, con la finale mondiale alle spalle, e punto a rientrare nuovamente negli otto più veloci del mondo. Il mio record di 9''99? Mi stava stretto la settimana dopo, quindi dopo tre anni mi sta strettissimo. Quest’anno potrebbe essere quello buonoQ.

Ma Tortu guarda già oltre le Olimpiadi: "Non quest’anno ma il mio prossimo obiettivo cronometrico è fare 9”92 per eguagliare il francese Christophe Lemaitre che è il bianco più veloce di sempre. Naturalmente voglio farlo il prima possibile, però so che è un tempo molto difficile e quindi se non dovesse arrivare quest’anno sarei sì deluso, ma diciamo che non ho una data di scadenza".

Chiude parlando della possibilità di correre i 200 metri: "Sono diversi per come si corrono e soprattutto è diverso il modo in cui li prepari, l’allenamento cambia moltissimo. Sicuramente è una specialità in cui posso ottenere ottimi risultati, però penso che la mia gara siano più i 100 metri. L’idea iniziale era quella di farle entrambe alle Olimpiadi, ma dopo il Covid che ho avuto a gennaio è un po’ tutto cambiato, ho perso un mese di allenamento e al ritorno in pista sarebbe stato da sconsiderati stressare tanto i polmoni e tutto l’apparato respiratorio. Se prima era 50 e 50, ora è più 60 e 40 per i 100 metri".

 

Filippo Tortu

Getty ImagesFilippo Tortu

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