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A proposito del suo nuovo coach e della decisione di separarsi da Camossi, Jacobs rivela: «È un uomo veramente competente, con tanta esperienza. Mi ha illuminato e permesso di vedere gli esercizi in un modo diverso. Negli ultimi due anni volevo vincere tanto e non ci sono riuscito, stavo perdendo moltissimo tempo. Era il momento di cambiare qualcosa. Non sono uno che ha paura di buttarsi in nuove esperienze, di ricominciare tutto daccapo. So che il prossimo anno arrivano le Olimpiadi, sono il campione in carica, non posso perdere tempo. Volevo quelle emozioni, quella felicità che ora posso dire di aver ritrovato».
Il sogno è quello di fare il portabandiera a Parigi: «Se poi scelgono Tamberi, che ha vinto tutto e se lo merita, mi impegnerò ancora di più per vincere ed essere portabandiera nella prossima Olimpiade - continua il classe '94 che punta a uno storico bis, non solo nei 100 ma anche nella staffetta -. Quello che abbiamo fatto a Budapest è stato importantissimo, abbiamo ricordato il lavoro di anni per vincere l'oro di Tokyo, e quanto ancora siamo forti. Possiamo limare qualcosa, soprattutto nei cambi. Sono sicuro che a Parigi entreremo con lo stesso spirito sapendo che siamo i campioni olimpici e potremo ripeterci».
Getty ImagesMarcell Jacobs