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Caso Schwazer, la Wada contro le accuse del gip di Bolzano

23 APRILE
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Negato un qualsiasi tentativo di complotto ai danni del corridore italiano

SPORT TODAY

Nuovo capitolo del caso Alex Schwazer. Questa volta a tuonare è nuovamente la Wada che replica alle ultime accuse del Gip di Bolzano che ha riconosciuto l'innocenza del corridore.

"La Wada è scioccata dal fatto che il giudice istruttore ritenga opportuno emanare un decreto che formula queste accuse molto gravi senza prima dare alla Wada o alle altre parti un'adeguata opportunità per difendersi. La mancanza di equità e di un giusto processo è evidente".

L'azzurro nei giorni scorsi ha presentato al Tribunale federale svizzero l'istanza di sospensione della squalifica di 8 anni. Il campione olimpico a Pechino 2008 è ancora colpevole per la giustizia sportiva nonostante sia stato scagionato a livello italiano e penale.

Il Gip ha infatti spiegato: "L'odierno sistema Wada e Iaaf (oggi World Athletics operano in maniera totalmente autoreferenziale ed il presente procedimento ha eloquentemente dimostrato come esse non tollerino affatto controlli dall'esterno ed anzi siano pronte a tutto per impedirlo, al punto di produrre dichiarazioni false e porre in essere frodi processuali".

Affermazioni che non sono piaciute alla Wada: "Questi non erano risultati in una sentenza emessa dopo un processo contro quei tre corpi, in cui erano stati adeguatamente confrontati con le accuse e avevano avuto un'opportunità piena ed equa per difendersi. Invece, sono state emesse in un decreto istruttorio emesso dal giudice istruttore in un procedimento penale relativo ad Alex Schwazer. Né Wada, World Athletics o il laboratorio di Colonia hanno alcun diritto di appello contro queste accuse - spiega la Wada in una lunga replica - La mancanza di correttezza e di giusto processo è evidente. La Wada è quindi costretta a difendersi pubblicamente, in modo che osservatori leali possano comprendere i fatti veri e formulare la propria valutazione. Ci vorrebbero molte pagine per correggere tutti gli errori e le incomprensioni nel decreto del giudice istruttore".

L'organismo mondiale nega un qualsiasi complotto e spiega come tutti i controlli siano stati svolti con la massima trasparenza.

Alex Schwazer

Getty ImagesAlex Schwazer

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